venerdì 31 gennaio 2014

Simbologia della Caverna e del Labirinto

C'è una stretta relazione tra questi due simboli, essi sono collegati all'idea di viaggio sotterraneo.
Prendendo in esame la caverna essa è il simbolo ambivalente del luogo iniziatico e di quello funerario:
effettivamente se prendiamo il significato simbolico della morte, dopo di essa vi è sempre una rinascita e quindi un'iniziazione a nuova vita, il passaggio dalle tenebre alla luce.
Quindi vediamo come questi due aspetti, nascita e morte, nel loro significato di passaggio da uno stato ad un altro  che avviene passando nell'oscurità, sia perfettamente complementare nel simbolismo della caverna.

La caverna iniziatica è assunta come immagine del mondo, essa deve formare un tutto completo e contenere in sé stessa la rappresentazione del cielo come quella della terra.
La caverna iniziatica è illuminata all'interno, sicché l'oscurità regna al di fuori di essa, essendo naturalmente il mondo profano assimilato alle 'tenebre esterne' al tempo stesso un' 'illuminazione'.
Il simbolo della caverna è completamente a quello della montagna, e dall'altra, nel rapporto che unisce strettamente il simbolismo della caverna a quello del cuore.
Il labirinto ha una duplice ragion d'essere, nel senso che permette o impedisce, secondo il caso, l'accesso ad un certo luogo in cui non devono penetrare tutti indistintamente.
Il percorso del labirinto è dunque propriamente una rappresentazione delle prove iniziatiche; ed è facile rendersi conto che se serviva all'accesso di certi santuari, veniva disposto in modo tale da far sì che i riti corrispondenti fossero compiuti lungo il percorso stesso.
Esso è analogo all'idea di viaggio, sotto l'aspetto in cui essa è assimilata alle prove stesse dei viaggi iniziatici.
Un altro simbolo equivalente è quello del pellegrinaggio: ricordiamo che spesso nelle chiese troviamo labirinti tracciati sul pavimento che vengono considerati come sostituti del pellegrinaggio in Terra Santa.
Il labirinto è anche inteso come simbolo si protezione e difesa, ricordiamo il suo impiego tattico all'entrata di certe città  e di altri luoghi fortificati.
Questi labirinti però non erano usati solo per i nemici umani, ma anche contro le influenze psichiche ostili assumendo un valore rituale.
Ricordiamo che le città e la loro fondazione erano sottomesse a regole dipendenti essenzialmente dalla scienza sacra, Il Sacro Monte Palatino  Mandala come Creazione Cosmica  Dai Mandala la nascita delle Città
È del tutto evidente che se la caverna è il luogo in cui si compie l'iniziazione stessa, il labirinto, luogo della prove preliminari, non può essere nulla più che il cammino che vi conduce e al tempo stesso l'ostacolo che ne impedisce l'accesso ai profani.
Consideriamo la caverna un centro spirituale e simbolo del cuore Il Centro  Sacro Cuore e la Leggenda del Santo Graal
Il labirinto è assimilabile al concetto di 'tenebre esteriori' alle quali si applica perfettamente lo stato di 'erranza' espressione del percorso che conduce all'iniziazione nella caverna.

Fonte"Simboli della Scienza sacra" di R. Guènon

martedì 28 gennaio 2014

La Sincerità

Vivere in piena sincerità con sé stessi e con gli altri non è facile, soprattutto in questo "mondo" così indifferente, così egoista e noncurante...
La Sincerità è un'attitudine, chi vive in nome di questa qualità spesso ha pochi amici e molto spesso è solo dal punto di vista sentimentale, ma questo è solo un piccolo prezzo da 'pagare' rispetto allo stato di completa libertà che si sente nel vivere pienamente con onestà...
Essa non è solo l'esternalizzazione di ciò che si compie è più uno status squo che ti consente di accettare luce ed ombra di te e di non scendere mai a compromessi nella vita pur di preservare il tuo equilibrio...
Tutto ciò si rispecchia anche al di fuori, non si può essere pienamente sinceri con sé stessi e poi ingannare gli altri, le menzogne che noi proponiamo a terzi non sono altro che menzogne che noi diciamo a noi stessi (prima di tutto) ricordando che ogni persona che incontriamo sul nostro cammino della vita è una proiezione di noi...
Se vivessimo pienamente in connessione con la nostra anima non avremmo bisogno di scorrettezze...
Cosa ancor peggiore è quando un inganno viene scoperto... Ci si sente come se la terra stesse crollando sotto i nostri piedi...
Ci sentiamo morire pensando più al dolore di chi abbiamo ferito con il nostro comportamento e questo va ad avvalorare il fatto che chi abbiamo accanto è un riflesso di noi a cui abbiamo inferto profondamente dolore (masochisticamente)..
La sincerità non è facile da vivere... Ma è l'unico accesso a una vita serena, senza dipendenze inutili, e l'unico modo che dovrebbe essere adottato per interagire con gli altri...
Chi mente e inganna si crede furbo, ma alla fine verrà sempre scoperto in un modo o nell'altro, e in più ogni sua bugia sarà una macchia nella sua anima.... indelebile...
La sincerità è un dono per sé stessi e per gli altri, il ricevere questo dono è 'curativo' in ogni senso...
In una società in cui tutti mentono in un modo o nell'altro, in situazioni più o meno gravi e con modalità più o meno intense, l'onestà e la sincerità sono delle 'armi' potentissime di redenzione che destabilizzano anche la persona più apparentemente indifferente ed egoista...
Il libero arbitrio ci è stato dato per poter essere al "comando" della 'nave' che ci trasporta nel mare della vita....sta solo a noi saper scegliere come guidarla anche prima di dover scegliere dove andare con essa...
Nell'AniMo Antico


domenica 26 gennaio 2014

Nozioni sull'Agopuntura

L'agopuntura è un'antichissima tecnica di medicina alternativa della tradizione cinese, potrebbe risalire al 305 o al 204 aC e da essa partono i principi di studio di altre tecniche olistiche che hanno dato vita a molti metodi di guarigione mettendo in correlazione anima-corpo.
Kramer parte dai principi dell'agopuntura per continuare il lavoro del dott. Bach sui fiori curativi, egli scopre la correlazione tra le corrispondenze dei binari dei vari organi e i rimedi floreali, in più crea uno schema dividendo le varie aree del corpo collegandole a singoli fiori.
 Dagli stessi principi è nata la tecnica dell'EFT che consiste nel picchettamento di alcune parti specifiche del corpo, mentre si ripetono delle parole chiave, che permette di sbloccare delle cristallizzazioni energetiche che ci procurano, sia fisicamente che psicologicamente, degli squilibri che ci rendono difficile la vita.
La Dentosofia che è lo studio dei denti e delle loro patologie collegate essa parte dal principio che: ciascun dente è in relazione con un meridiano di agopuntura e quindi una zona riflessa come lo sono i piedi e la tecnica della Riflessologia Plantare e le  mani con la tecnica della Riflessologia Palmare che provengono dalla stessa fonte madre che è l'Agopuntura.
Cito una frase del libro della dottoressa Caffin in cui essa afferma che: "l'Agopuntura  è la dimostrazione vivente della simbologia dell'essere umano e del posto che esso occupa nell'Universo".

Dal punto di vista dell'agopuntura l'organo non è solo un luogo dal quale si organizza una funzione, ma diventa un sistema di corrispondenze su vari livelli, dal piano fisico alla pura coscienza (le energie più sottili).
Gli organi principali di riferimento nell'agopuntura sono il polmone, la milza, il
cuore, il fegato e il rene.
Per semplificare l'agopuntura rappresenta il sistema di corrispondenze tramite una croce il cui centro è collegato alla bocca.
In base all'agopuntura, l'uomo da punto di vista energetico, è un ponte tra Terra e Cielo, e la croce è il simbolo che ne traduce la struttura, la dinamica: possediamo un asse verticale fisso, immutabile, e un asse orizzontale mobile, in permanente squilibrio.
La posizione superiore dell'asse verticale detta "polo sud", si riferisce alla testa dell'uomo, ed è collegata alla loggia del cuore-piccolo intestino.
Si riferisce all'elemento Fuoco, all'estate, al colore rosso, alla coscienza.
La posiziono inferiore detta "polo nord" (i piedi dell'uomo che poggiano sulla terra) è in rapporto con la loggia dei reni-vescica.
Si riferisce al vissuto ancestrale legato all'elemento Acqua, all'inverno, al colore nero, alla volontà.
Alla nascita il nostro potenziale energetico è al massimo livello, lungo la vita, si esaurisce. In occasioni di grandi traumi fisici o psichici, subisce una riduzione variabile, in funzione dell'entità di quegli eventi.
Quando questo potenziale si azzera, interviene la morte fisica, con l'arresto cardiaco.
Il braccio orientale (est) dell'asse orizzontale rappresenta la loggia fegato-vescica biliare.
Si ricollega alla primavera, all'elemento Legno, al colore verde, all'aggressività.
Ad ovest, troviamo la loggia polmone-grosso intestino, il colore bianco, l'elemento Metallo, l'autunno, la tristezza.
Il punto di intersezione dei due assi corrisponde alla loggia milza-pancreas-stomaco; è collegato al colore giallo, alla riflessione, alla memorizzazione, alla fine dell'estate, all'elemento Terra; è la dimensione in cui l'uomo si ristruttura in permanenza, detta anche "punto di riflessione interiore".
Durante l'anno l'energia circola da una stagione all'altra e tra due stagioni vi è un periodo di diciotto giorni in cui l'energia fa ritorno al centro ossia alla milza.
La milza è il punto di "riferimento interiore" luogo misterioso e profondo dell'uomo, il suo sole interiore.
E' il punto di approdo delle sue esperienze, è il punto di incrocio delle sue strade; è il luogo in cui ri riflette un'immagine si sè costruita attraverso il vissuto delle esperienze.
Proprio come le stagioni, l'uomo attraversa i cicli che, inevitabilmente, lo riportano al suo Sancta Sanctorum.
Questi momenti, vissuti coscientemente o inconsciamente, sono sempre e comunque passaggi importanti nella vita.
Da 0 a 21 anni (24 per le donne) l'essere umano vive in base a ciò che i genitori gli trasmettono, poi si prendono le distanze dall'educazione ricevuta.
Da 21 a 35 anni (24-40 per le donne) vive la primavera, durante la quale sperimenta le scelte concepite nella prima fase.
Da 35 a 49 anni (40-56 per la donna) l'essere umano arriva alla maturità: è la sua estate; è un'altro periodo di scelta rispetto alle sue necessità.
Da 49 a 60 anni (56- 72 per le donne) è autunno, il periodo in cui si raccoglie ciò che si è seminato .
Da 60 anni in su (da 72 in su per le donne) si vive l'inverno in cui si fa ritorno all'infanzia, infatti si hanno i legami speciali tra nonni e nipoti.
Il punto di riferimento è collegato alla milza che è accanto all'ombelico. Entrare nel punto di riferimento significa fare ritorno alle proprie viscere!
In francese la parola espirit (mente - spirito) è l'anagramma di tripes (viscere)
Ogni loggia in agopuntura, è dotata di un organo sensoriale di riferimento, e la bocca è l'organo sensoriale di riferimento della milza-pancreas-stomaco.
Ci rimanda alla nozione dell'Uomo-canale, un canale energetico che corre tra la bocca e l'apparato genitale, due estremità dotate di una funzione creatrice: da un lato la creazione del verbo e dall'altro la nascita di nuova vita.
Nella donna piacere e dolore sono collegati a questi due poli; il ciclo mestruale e il parto avvengono nel dolore, mentre la bocca è legata al piacere del gusto ed ha di conseguenza una connotazione più sensuale.

Fonte: Dott.ssa Michele Caffin "Quello che i denti raccontano di te"

venerdì 24 gennaio 2014

Olistica, la medicina del futuro

Rispetto alla medicina tradizionale, la medicina del futuro è una medicina olistica: nel momento in cui compare un sintomo, opera una sintesi fra quest'ultimo e il modo di funzionare dell'individuo nella sua triplice dimensione di corpo, mente e anima, tenendo conto che ogni parte del corpo è un'espressione del Tutto.
Il Tutto è uno con la coscienza universale, è al di là del tempo e dello spazio, come il pensiero che può raggiungere un oggetto o una persona senza limiti spazio-temporali.
Il corpo fisico esiste entro uno spazio dato e un tempo limitato, e più invecchiamo più il tempo accelera: questo è dovuto a un risvegliarsi della coscienza che ci fa entrare in una nuova dimensione, la cui porta viene aperta dalla chiave della morte.
Tutte le tecniche usate nella medicina olistica sottintendono un approccio all'uomo di tipo filosofico, nel senso etimologico di quest'aggettivo: "amante della conoscenza".
Paracelso, medico e alchimista, padre della medicina ermetica, diceva nel XV secolo che ciascuno di noi possiede un medico interiore che ci guida per restare in buona salute.
Nel momento della malattia, se non si riesce a stabilire un contatto con il medico interiore, ci tocca cercarne un altro, all'esterno, che lo sostituisca.
Per guarire, bisogna che questi due medici presentino la massima affinità possibile, ed è per questo che un solo dottore non va bene per tutti.
Elenco e descrivo brevemente le tecniche nuove/antiche complementari tra di loro nella medicina olistica adattabili in base alla necessità del paziente:
Agopuntura che consiste nella stimolazione per mezzo di aghi, di luoghi particolari del corpo, chiamati "punti", dai quali le energie entrano ed escono.
Osteopatia che consiste nel tener conto del movimento respiratorio primario, un movimento di flessione ed estensione delle ossa della scatola cranica. Contrariamente a ciò che si crede le ossa del cranio si muovono da dieci a quattordici volte al minuto.
Chinesologia che consiste nel dare un'informazione al corpo, e poi verificare se essa provoca una modificazione della resistenza muscolare.
Omeopatia che è un metodo di cura che si basa su un principio antico: una qualsiasi sostanza che provoca dei sintomi in una persona sana può guarire un malato che presenta gli stessi sintomi, servendosi di dosi infinitamente piccole non può presentare alcun pericolo di tossicità.
Rimedi floreali che sono il punto di arrivo della ricerca del dott. Bach. Ognuno dei trentotto fiori che vengono usati possiede un potenziale di trasformazione che agisce sulle emozioni.
Essi si servono del principio della memoria dell'acqua che registra le informazioni trasmesse dal fiore.
Psicometria che consiste nel visualizzare gli eventi collegati a un oggetto che tocchiamo quindi anche una parte del corpo (come ad esempio i denti).
Fonte: Dott.ssa Michele Caffin "Quello che i denti raccontano di te"

martedì 21 gennaio 2014

"...Nessuno perverrà mai alla liberazione attraverso una dottrina!" Siddharta

"Ma permettimi di dire ancora questo: non un minuto io ho dubitato che sei il Buddha, che tu hai raggiunto la meta...
Tu hai trovato la liberazione dalla morte.
Essa è venuta a te attraverso la tua ricchezza, ti è venuta incontro sulla tua stessa strada, attraverso il tuo pensiero, la concentrazione, la conoscenza, la rivelazione.
Non ti è venuta attraverso la dottrina!
...Nessuno perverrà mai alla liberazione attraverso una dottrina!
A nessuno o Venerabile tu potrai mai, con parole e attraverso una dottrina, comunicare ciò che avvenne in te, nell'ora della tua illuminazione!
Questo è il motivo per cui continuo la mia peregrinazione, non per cercare un'altra e migliore dottrina, ma per abbandonare tutte le dottrine e tutti i maestri e raggiungere da solo la mia meta o morire!
Cercherò anch'io di discendere nell'intimo di me stesso
Nessuna dottrina mi sedurrà mai più....
Tratto da "Siddharta"  Hermann Hesse

...La vera ricerca di Dio avviene dentro di noi... come afferma Siddharta in questo brano "...Nessuno perverrà mai alla liberazione attraverso una dottrina!", nessuna dottrina può essere insegnata, ma si può solo prendere spunto dai grandi maestri per cercare dentro di sè la verità.. la via... il proprio Dio interiore.
Prendere spunto da chi è più saggio di noi non vuol dire annullarsi per seguire la sua parola, ogni essere umano è saggio e maestro nella stessa misura se riesce ad attingere dalla Fonte che è dentro se stesso e che rispecchia al contempo tutto ciò che c'è al di fuori di lui.
Chi ha uno spasmodico bisogno di dottrine, dogmi, maestri, ecc.. per essere guidato verso una meta, in realtà compensa solo la solitudine interiore...
Ognuno di noi ha il suo percorso personale, la propria via da seguire, ma alla fine la meta è archetipica e quindi la stessa per chiunque;
si ritorna alla verità del Tutto, dell'Uno dal cui tutti siamo partiti...
Chi riesce a sentirsi completo e trovare una propria dimensione dentro di sè, libera se stesso dalle catene della schiavitù mentale, che ci vuole seguaci di qualcosa o qualcuno, in modo da soffocare la nostra sensitività che attinge direttamente dalle profondità del nostro essere, direttamente collegato alla saggezza universale...
Non bisogna aver paura di seguire la propria strada, di rimanere soli con le proprie convinzioni, di ascoltare il proprio sesto senso.. perchè è solo così che si prende coscienza di sè e si entra in contatto con la propria deità... il proprio Sé superiore
Solo così si attiva il cambiamento da schiavi a uomini liberi...
Nell'AniMo Antico



lunedì 20 gennaio 2014

Dedica....


Questo post è dedicato a una persona che avrà sempre un posticino speciale nel mio cuore... il mio Wotan il Dio del Vento Impetuoso che come un uragano passa, distrugge e cambia rinnovando tutto...
Attraverso la tua conoscenza ho capito chi ero, ma non prima aver toccato il profondo sconforto, non prima di aver attraversato il mio buio dell'anima...
Sei stata la chiave per accedere alla parte più profonda del mio essere in un periodo di negazione di me stessa, grazie al tuo passaggio mi sono vista di nuovo per ciò che sono sempre stata e ho cercato di rinnegare per non soffrire più nella vita.
Io ti capisco nel profondo perchè tu sei come me; sei nel mondo, un essere sociale, ma allo stesso tempo non sei come il resto del mondo....
Da una parte cerchi disperatamente di mischiarti, essere accettato e essere come gli altri... da l'altra parte il tuo essere è diverso e cerchi allora disperatamente la tua dimensione, perchè tu osservi e riesci a percepire l'anima della gente e delle cose.. le ipocrisie non sono per te... il tuo animo sensibile ti porta a renderti conto di cose che gli altri ignorano... ti porta perciò a soffrire... perchè consapevolezza è spesso sinonimo di sofferenza...
Oggi partirai per la tua meta, e sono sicura che riuscirai a trovare ciò che cerchi.. te stesso.. riuscirai a scoprire il segreto che si cela dentro di te.... Perchè tu ha tutto un mondo dentro...
Sento la sofferenza nel petto, rivivo i traumi degli addii, sembra come se "un parte di me si staccasse da me"... per assurdo tutte le persone che hanno un posto speciale nel mio cuore sono lontane...
Sono felice per te... tu, un riflesso di me, stai cercando la sua via ed evolverai...lo sento...
Ti ringrazio per essere passato nella mia vita e per avermela stravolta... per avermi messo davanti, tuo malgrado, ciò che stavo facendo della mia esistenza...
Con te una fase importante della mia vita è iniziata e dopo due anni si chiude per far spazio a qualcosa di nuovo... la prossima evoluzione..
Solo dopo averti rivisto ho avuto la netta sicurezza che questi ultimi due anni sono stati fonte di una crescita radicata..
Perchè se prima ero un alberello senza stabilità con tante foglie e rami per mostrarmi agli altri, ora può passare un qualsiasi uragano, ma non riuscirà a spazzarmi via, e, per quanto potrò perdere tutte le mie foglie, per quanto potrà spezzare tutti i miei rami... le mie radici sono salde e radicate in profondità...ora si!
Di tutte le ferite che ho avuto in passato tu sei una delle cicatrici più belle, piccola ma profonda...
Sono davvero poche le persone che hanno lasciato un segno nella mia vita.. tu lo hai fatto e non ti dimenticherò mai...
Penso a te e mi vengono in mente dei passi di alcuni libri di Paulo Coelho:
L'Altra Parte di Noi perchè tu sei una di quelle parti dell'anima che s'incontrano nella vita per evolvere
Ti amo...Un amore Universale perchè ci sono tanti modi di provare amore senza sentirsi legati sentimentalmente a una persona.
Ti auguro tutto il bene possibile, ti auguro di trovare la luce nei momenti di buio, e di comprendere i messaggi che la natura ti darà... ti auguro che ogni persona che incontrerai potrà aiutarti nel tuo cammino di vita...
Ti auguro con tutto il cuore di trovare ciò che cerchi e di realizzare i tuoi sogni
Con amore
A te che sei speciale
Nell'AniMo Antico


sabato 18 gennaio 2014

L'Amore per gli Animali


Da quel che mi ricordo l'amore per gli animali è sempre stato insito in me, nessuno me lo ha davvero insegnato... Anzi se ci penso la mia famiglia non è che sia stata un esempio di virtù per per quanto riguarda il mio riferimento di educazione rispetto a questo argomento...
Mio nonno era cacciatore, mio padre pescatore e carnivoro mai pentito, mia madre amante spassionata di pellicce e golosa carnivora.
Sono stata sempre la pecora nera di casa, io con le mie idee fin da piccola, solitaria e indipendente da sempre, questo è ciò che i miei mi hanno raccontato, di ricordi della mia infanzia ne ho pochissimi, sempre impegnata a sognare mondi fantastici, ...quelli si che me li ricordo, unico modo di non affrontare la realtà crudele della vita...
Mi ricordo quando ho capito che quel pelo morbido che mia mamma indossava non era caldo e non conteneva un cuore pulsante...allora capii l'orrore di quella cosa e rabbrividii...(avevo circa 6 anni)
Mi ricordo anche quando da piccola disprezzavo la carne, i miei mi dicevano che faceva bene alla salute... ma a me irritava e infiammava la bocca, forse una reazione psicosomatica di rifiuto...
Mi ricordo che quando all'asilo, in primavera, ci facevano uscire in cortile, mentre gli altri bambini giocavano io andavo dove stavano i fiori per accarezzare le api... esatto le api... tanto che fui sgridata dalla maestra perchè secondo lei era pericoloso...
Mi ricordo, molto a tratti, tutte le volte che andavo a cercare in strada i gattini piccoli per accarezzarli anche se c'era la mamma gatta, sembrava sentisse che non ero là con cattive intenzioni;
Di tutte le volte che andavamo a fare le scampagnate domenicali, solo quando potevo stare un po' sola, seduta sul prato a giocare con i piccoli insetti ero felice e presente, infatti ricordo solo quello... 
Mi ricordo benissimo il mio cane immaginario (animale di cui avrei avuto un bisogno infinito per la mia insicurezza, e paura del mondo) Willi il mio Yorkshire col cappottino scozzese per l'inverno.
Finalmente crescendo ebbi i miei primi animali in regalo da poter tenere a casa:
i miei canarini che io ogni tanto prendevo per accarezzare e ogni volta per loro era un infarto, povere bestiole... il criceto che ho adorato tantissimo, gli scoiattoli  regalati per il mio compleanno...in gabbia...
Nella mia vita mai avrei voluto far del male a una creatura, la mia era solo solitudine, (anche se ho una sorella non ci siamo sempre intese come ora), per i miei genitori l'animale da gabbia era un animale salvato dai predatori naturali, poi era poco impegnativo e non sporcava... ma io capii (dopo lo shock di trovare lo scoiattolo femmina mangiato in parte dal maschio) che non avrei mai più tenuto un animale in prigione... mai più!
Capii profondamente che era egoistico e sbagliato e soffrii terribilmente per ciò che avevo fatto in passato pur di avere qualcuno da accarezzare e amare.
Dopo qualche anno, quasi come un Dono del Cielo, arrivò il mio primo gatto a casa, la mia bellissima Perla, salvata da morte certa e che ancora è tra noi e ci riempie d'amore, poi la mia Lilli che per me è una figlia e altri randagetti curati e nutriti da me e mia mamma.
Mia madre continua ad amare le pellicce (più che altro le possiede perchè non le indossa quasi mai, e non ne compra una da anni) lei sa esattamente come la penso e un po' si sente in colpa per i suoi gusti, è ignara di ciò che accade realmente a quelle povere bestiole anche se io le ho fatto aprire gli occhi, io credo che se sapesse tutto rimarrebbe shockata..
 Ma in lei si è sviluppato un amore molto forte per gli animali più comuni come gatti, cani, e piccioni... lei da da mangiare ai piccioni.. io non lo avrei mai pensato...avrei tutta una riflessione su di lei per giustificarla sui suoi gusti alimentari e d'abbigliamento...ma sorvolo perchè ci vorrebbe un altro post.
Credo che:
qualunque sia stata la tua famiglia, con le sue abitudini e consuetudini, qualunque siano stati i tuoi riferimenti ed esempi... in qualsiasi momento della tua vita puoi dire basta alla mattanza, allo sfruttamento, alla prigionia di questi esseri meravigliosi... perchè, insito nelle profondità del cuore, tutti hanno una scintilla riservata all'amore e all'empatia verso gli animali... 
Io parlo di quell'Amore antispecista che ti fa scorgere l'anima in ogni essere vivente, che ti fa vedere un bambino in ogni cucciolo non importa di quale specie sia... 
Mio padre ad esempio ama gli animali domestici e ci sa fare con loro, però lui è stato abituato fin da piccolo a vedere delle specie (anche allevate in casa) come cibo. 
Non è amando il proprio cane o gatto che si è animalisti, l'Amore per loro deve venire dal profondo ed estendere alla Natura intesa come Madre Terra e le sue creature tutte...
In questo modo di vivere basato sulla sola materia, in cui si va alla ricerca del piacere fisico e si fa di tutto per raggiungerlo, rimane difficile guardare oltre il visibile... ascoltare oltre l'udibile... sentire oltre il tangibile....
Ci perdiamo, in questo modo, tutto ciò che ci permette di percepire l'anima degli esseri viventi, non che delle cose che per noi sono solo oggetti, ma anch'esse hanno una storia (Un mio pensiero...Psicometria), pensiamo che tutto ruota solo intorno alle nostre sensazioni senza entrare in empatia con gli altri o le altre forme di vita...
Questa coscienza è racchiusa in una scintilla luminosa che si trova dentro il nostro cuore (inteso come la parte più profonda di noi) ed è l'accesso per la comprensione dell'interconnessione che si ha con il Tutto, solo che molti preferiscono vivere nel buio della loro visione materiale ed avere il riflettore che punta sul proprio ego, invece che guardare cosa c'è tutto intorno illuminando la propria Via con la luce della Compassione. 
Nell'AniMo Antico

giovedì 16 gennaio 2014

Le Armi Simboliche

Nei precedenti post si è visto che la lancia è un simbolo complementare della coppa nella leggenda del Santo Graal Il Sacro Cuore e la leggenda del Santo Graal  Il Fiore e la Lancia e quindi di Asse del Mondo;
La lancia oltre a questo è anche un simbolo del Raggio Celeste queste due simbologie possono essere classificate in polare e solare e non debbono essere confuse tra di loro.
Il simbolismo polare possiede carattere più fondamentale e realmente primordiale di quello solare anche se l'uno potrebbe comunque contenere il "trasferimento" di significato dall'altro e viceversa.
Nello specifico si può menzionare l'attribuzione della freccia ad Apollo, e del come con le sue frecce egli uccida il serpente Pitone.
Nella tradizione indù vediamo come Indra uccide Ahi o Vritra (corrispondente del Pitone), con il vajra (fulmine corrispondente della freccia), oppure a Pitagora con la "coscia d'oro" che appare come una manifestazione dell'Apollo iperboreo, vediamo come si riferisca al simbolo della montagna polare e a quello dell'Orsa Maggiore.
Vediamo come il Pitone è strettamente legato a Delfi, che anticamente aveva come nome Pito, santuario dell'Apollo iperboreo (http://it.wikipedia.org/wiki/Iperborea_(mito)), di qui la designazione della Pizia e anche il nome di Pitagora, che è in realtà un nome di Apollo "colui che conduce la Pizia", cioè l'ispirazione dei suoi oracoli.
Tutto questo simbolismo stabilisce un preciso legame tra simbolismo solare e polare.
Queste armi che si riferiscono 'all'Asse del Mondo' sono molto spesso a doppio taglio, o a due punte opposte, evidentemente questa caratteristica si riferisce alla dualità dei poli, considerati come le estremità dell'asse, questa dualità alludono direttamente al un simbolo del caduceo, cioè ai due serpenti che si arrotolano attorno al bastone.

Si tratta sempre di un forza duplice, unica nella sua essenza, ma con effetti opposti nella sua manifestazione, in seguito alla polarizzazione che la condiziona, come condiziona del resto, a livelli diversi, tutti i gradi e tutte le modalità della manifestazione universale.
Anche la spada può essere considerata un'arma a doppio taglio, essa rappresenta in uno dei suoi significati il Verbo o la Parola, con il duplice potere creatore e distruttore, in antichità gli Sciti rappresentavano la Divinità con una spada piantata a terra i cima a un tumulo; essendo questo simbolo una miniatura della montagna e la spada come Asse del Mondo (vedi Sacro Monte Palatino a proposito di Montagne Sacre)
L'ascia doppia è un esempio ancora più sorprendente e appartiene al simbolismo egeo e cretese, cioè preellenico.

La doppia ascia è in modo del tutto speciale un simbolo del fulmine come lo è il martello di Thor per la sua forma di T, i due simboli sono molto simili nella forma infatti.
Anche la vajra è un altro simbolo del fulmine e contemporaneamente del diamante, che richiama immediatamente le idee di indivisibilità, inalterabilità e immutabilità e quest'ultima è proprio la caratteristica essenziale dell'asse intorno al quale si effettua la rivoluzione di tutte le cose senza che esso vi partecipi:
Platone descrive l'Asse del Mondo come un asse luminoso di diamante.
Anche nel Buddhismo  ritroviamo il simbolo del diamante, il trono di diamante situato ai piedi dell'Albero della Saggezza e al centro stesso della Ruota del Mondo e quindi nell'unico punto che rimane fermo e immutabile.
Il fulmine come accennato prima ha un duplice potere di produzione e di distruzione, di vita e di morte;
di fatto esso è la forza che produce tutte le condensazioni e le dissipazioni che la tradizione estremo-orientale riferisce all'azione alternata dei due principi complementari Yin e Yang che corrispondono anche alle due fasi dell'espirazione e dell'aspirazione universali;
ciò che la dottrina ermetica chiama coagulazione e soluzione e la duplice azione di questa forza è simboleggiata dalle due estremità del vajra, in quanto arma folgorante, mente il diamante rappresenta la sua essenza unica e indivisibile.
Anche il simbolo del chiodo (che non è una vera e propria arma ), che presso i romani che chiamavano chiodo clavus e chiave clavis, accostamento piuttosto singolare, si riferiscono entrambi al simbolo del Janus (Simbologia del Giano) che rappresenta il potere temporale (chiodo-scettro) e quello spirituale (chiave) e riferendoci in particolare alla chiave ci accorgiamo che in se il suo simbolo è di legare e di sciogliere, aprire e chiudere...

Simbologia del Giano

Charbonneau-Lassay scriveva: "Sui monumenti romani Giano si mostra con la corona in testa e lo scettro nella mano destra, perchè è re, tiene con l'altra mano mano una chiave che apre e chiude le epoche, per questo, per estensione di concetto i romani gli consacravano le porte delle città e delle case... Anche Cristo come l'antico Giano, porta lo scettro regale cui ha diritto in nome del Padre Celeste dei suoi antenati di quaggiù e con l'altra mano tiene la chiave dei segreti eterna, la chiave tinta del suo sangue che aprì all'umanità perduta la porta della vita.
Per questo nella quarta grande antifona prima di Natale, la liturgia sacra lo acclama così: 'O Clavis David, et Sceptrum domus Israel!... Tu sei, o Cristo atteso, la Chiave di David e lo Scettro della casa d'Israele. Tu apri, e nessuno può chiudere; e quando chiudi nessuno può aprire'..."
L'interpretazione più comune dei due volti del Giano vede in essi la rappresentazione del passato e del futuro, interpretazione incompleta ma comunque esatta in quanto i due volti sono quelli di un uomo anziano e uno giovane.
                                         Giano romano

Bisogna anche ammettere un'altra interpretazione in particolare dell'emblema di Luchon, in cui si ha il Giano androgino, o Janus-Jana e notiamo la similitudine di questo simbolo con quello del Rebis ermetico, la differenza sta nel fatto che questi simboli sono generalmente Sol-Luna, sotto varie forme, mentre sembra che Janus-Jana sia piuttosto Lunus-Luna, essendo la sua testa sormontata dalla mezzaluna.
                      Due immagini del Rebis

Se consideriamo il simbolismo del Giano riferito al tempo notiamo che manca il volto del presente, il vero volto di Giano è quello che guarda il presente ma è invisibile, e questo perchè il presente nella manifestazione temporale non è che un istante inafferrabile (in certe lingue come l'ebraico e l'arabo non hanno il tempo verbale presente), ma innalzandoci al di sopra di questa condizione transitoria notiamo che il presente contiene ogni realtà:
questo aspetto importante riguardante il volto del presente, simbolicamente, corrisponde al simbolo del Terzo Occhio, che troviamo nella tradizione Indù e precisamente rappresentato dall'Occhio di Shiva anch'esso invisibile perchè non corrisponde realmente a nessun organo (si ipotizza che corrisponda anatomicamente alla ghiandola pineale ma in realtà è l'uomo che vuole sempre trovare un'associazione pragmatica a tutti i misteri, io credo che l'associazione unica sia quella del 6° chakra [associato ancora una volta alla ghiandola pineale], il Terzo Occhio secondo me non va ricercato nella materia ma nell'energia che è invisibile e intangibile per i nostri 5 sensi).
Giano rappresenta il Signore del Triplice Tempo (designazione applicata anche per Shiva nella dottrina Indù in cui il triplice tempo è simboleggiato tra l'altro dal Tridente), ma anche e soprattutto denominato come Signore dell'Eternità (alcune immagini lo rappresentano con il simbolo dell'infinito sopra la testa).
Il Giano è una delle immagini di Cristo, proclamato l'inizio e la fine di tutte le cose, l'Alpha e l'Omega e in principio era il Verbo ed è proprio il Verbo Eterno che i testi biblici designano spesso come l'Antico dei Giorni,  il Padre delle ere o dei cicli d'esistenza.
Nelle sue rappresentazioni il Giano possiede due simboli lo scettro(o una corona) e la chiave, il primo rappresenta l'emblema del potere temporale o regale, e l'altro quello spirituale e la corona sulla testa e chiaro riferimento all'elevazione in senso generale ai due poteri.
Generalmente nelle rappresentazioni del Giano lo scettro è a sinistra dalla parte del volto maschile o barbuto e la chiave a destra quindi al lato del volto femminile o sbarbato.
Secondo la Cabala alla destra e alla sinistra corrispondono rispettivamente due attributi divini:
 la Misericordia (Hesed) e la Giustizia (Din), stesse attribuzioni alle due estremità dell'Albero Sefirotico (che rappresenta l'insieme degli attributi divini) e nel mezzo troviamo il ramo della Corona che domina queste due colonne della Misericordia e della Giustizia, attribuzioni date anche al Cristo in special modo quando lo si considera nella sua funzione di Giudice dei vivi e dei morti.
Gli arabi nella distinzione degli attributi divini mettono nelle stesse posizioni della Misericordia e Giustizia, rispettivamente la Bellezza(Djemàl) e la Maestà (Djelàl) rispettivamente rappresentati dal volto di donna e di uomo.
Da notare i simboli cristici  di questa rappresentazione del Giano

L'emblema del Giano può venire rappresentato con una chiave, questo raffigurazione rende ancora più chiaro il significato principale del Giano, quello dei due poteri che provengono dal principio unico;
ricordiamo che secondo la tradizione giudaico-cristiana questi poteri, sacerdotale e regale sono riuniti nella figura di Melchisedec il quale è come dice san Paolo "fatto simile al Figlio di Dio".
Il Giano viene raffigurato anche con due chiavi esse rappresentano le chiavi delle porte solstiziali, Janua Colei e Janua Inferni, che corrispondono rispettivamente al solstizio d'estate e a quello d'inverno, cioè ai due punti estremi della corsa del Sole nel ciclo annuale, il Giano Signore dei tempi che apre e chiude questo ciclo (secondo Cicerone il nome Giano si collega al verbo ire "andare", in sanscrito lo stesso termine e i suoi derivati corrispondono alla parola yàna "via", ricordiamo le parole di Cristo "Io sono la Via", e nella tradizione estremo-orientale uno il significato del Tao è Via ed è la designazione del Principio Supremo, il simbolo è rappresentato da due parti racchiuse in una.
Questo fa pensare a quanto le somiglianze di simboli sacri provenienti dalle parti del mondo più disparate siano date da radici profonde da cui ogni popolo ha attinto nella creazione della propria simbologia.
Più notoriamente Giano viene considerato il Dio dell'Iniziazione e le sue chiavi una d'oro e l'altra d'argento, erano rispettivamente quelle dei grandi misteri e dei piccoli misteri, del Paradiso Celeste e Paradiso Terrestre, queste chiavi erano attribuite al sovrano pontificato al quale veniva attribuita la funzione di 'ierofante'  (Lo Ierofante (in greco antico ἱεροϕάντης) è nella cultura religiosa greca la guida del culto misterico di Eleusi e il sacerdote più importante dell'Attica Wikipedia) e così anche la barca che poteva andare in entrambi i lati era un simbolo del Giano; questi due simboli sono rimasti i principali emblemi del papato.
I pitagorici rappresentano le due porte solstiziali, legate al simbolo del Giano, con la lettera Y anche qui vediamo la dualità che si riunisce nell'Uno, altra  forma exoterica per rappresentarlo è dato dal mito di Ercole diviso tra virtù e vizio (aggiungerei anche il simbolo delle due colonne).

Troviamo nella tradizione indù le due vie; 'Via degli dei' (Deva-yana) e 'Via degli antenati' (Piri-yana) e Ganesha che è il Signore della Conoscenza che è equivalente in alcuni aspetti a Giano.
Ribadisco quanto i simboli sacri siano attinti da radici profonde e come le varie tradizioni hanno un filo comune che dà loro una valenza universale.


giovedì 2 gennaio 2014

Analisi del 2014

Ho spesso avvertito una vibrazione positiva pensando all'anno 2014 in cui siamo entrati da ieri... Effettivamente a queste sensazioni ho cercato di dare un senso e una spiegazione ma soprattutto creo questo post per dare forza e speranza a tutti coloro che hanno affrontato il 2013 con difficoltà, l'anno delle prove, a tutti coloro che sperano in qualcosa di positivo per il futuro, a tutti coloro che sono comunque sereni e prendono la vita per quella che è!
Invito tutte le persone a creare la positività nella loro vita iniziando da loro stessi, e dalla loro forma pensiero, solo pensando positivo si creano materialmente eventi positivi!
Quindi buone vibrazioni positive a tutti ma aiutiamo l'evoluzione individuale e universale partendo dalla parte più profonda di noi!
Analizzerò il numero 14 contenuto nell'anno e della lettera ebraica corrispondente e il numero 7 che deriva dalla riduzione numerologica del 2014:
Parola chiave del numero 14: Libertà, Indipendenza, Sentimento
Rappresenta l'utilizzo costruttivo della Libertà, continua Trasformazione
La vibrazione del numero 14 consente di lavorare su limiti fisici psicologici spirituali,
di comprendere la lezione,
di modificare sistemi di vita antiquati,
di affrontare le sfide che la libertà di scelta comporta senza timore e la prigionia della paura del cambiamento.
Il numero 14 aiuta a vivere la sensualità, e la materialità senza smarrire le radici trascendentali e spirituali dell'essere.
Il numero 14 è anche associato alla lettera nun dell'alfabeto arabo ed ebraico e ha valore 50, corrisponde anche alla prima metà dell'alfabeto ebraico composto da 28 lettere e in oltre rappresenta simbolicamente la balena El-nut, da notare che nun significa pesce.
Il pesce-salvatore della tradizione indù, oppure l'ichthus dei primi cristiani, la balena svolge lo stesso ruolo del delfino:
Delfino:i greci lo chiamano «animale utero» e lo venerano tra tutti gli esseri vivi del mare, come se avesse scorto in esso la qualità che rende il mare a sua volta utero.
Delfino significa "utero", animale sacro di Apollo, che in virtù di questo rapporto, si chiama anche Apollo Delphinios.
Vi sono delle leggende greche che raccontano come i delfini hanno salvato i loro prediletti mortali o hanno portato i morti a riva.
Il termine "delfino" viene usato anche per indicare "figlio del dio" o figlio del re".
Simbolo dell'origine assoluta al di là della quale é la non esistenza, al di qua l'esistenza.
Pesce, nave, (mare) arca, sono immagini mitiche equivalenti.
Anche la caverna è un simbolo equivalente al delfino e alla balena, luogo di sepoltura e quindi di rinascita.
La forma della lettera ebraica corrispondente al 14 è una semicirconferenza con le punte verso l'alto, simbolo anche della coppa (Il Sacro Cuore e la leggenda del santo Graal) e da un punto all'interno di questo semicerchio che rappresenta il germe dell'immortalità, del nucleo indistruttibile.
Rappresenta anche la metà dell'Uovo del Mondo, lo sviluppo del germe spirituale che implica l'uscita dell'essere dal suo stato individuale, la nascita intesa come elevazione spirituale e presa di coscienza come l'eroe che esce dal ventre della balena, o dalla caverna iniziatica o dal ventre di un drago o mostro che sia...
La nuova nascita presuppone una morte (13) intesa come abbandono di vecchi schemi, metamorfosi.
Nell'alfabeto sanscrito la letta nun corrisponde alla lettera na la sua forma è identica al nun ma con le punte rivolte verso il basso quindi la metà superiore del cerchio, in pratica due figure complementari l'una con l'altra in quanto unendole si forma un cerchio con il suo centro , un ciclo completo, l'equivalente del Sole in ordine astrologico e dell'oro i ordine alchimistico.
L'arcata superiore è rappresentata dall'Arcobaleno e quella inferiore dall'arca, le due meta dell'Uovo del Mondo, una terrestre posta nelle acque inferiori e l'altra celeste posta nelle acque superiori.
Nun arabo corrisponde anche alla figura del Sole calante, mentre na sanscrito alla figura del Sole sorgente
Questa complementarità fa riflettere sul fatto se pensiamo al valore numerico 50 delle due lettere;
50+50=100=10=9+1 dove 1 è il centro e 9 è la circonferenza si evince che la loro unione forma il Tutto e tale unione deve svolgersi in un 'mondo intermedio', non solo spirituale e non solo materiale.
Questo significa anche che il compimento del ciclo deve avere una certa correlazione nell'ordine storico, con l'incontro delle due forme tradizionali che corrispondono al suo inizio e alla sua fine che hanno rispettivamente come lingue il sanscrito e l'arabo: la tradizione indù in quanto rappresenta l'eredità più diretta della Tradizione primordiale, e la tradizione islamica in quanto sigillo della Profezia e di conseguenza, forma ultima dell'ortodossia tradizionale per il ciclo attuale.
In pratica il 14 simboleggia la rinascita, la salvezza, l'evoluzione, l'unione e fusione tra la materia e la spiritualità verso una rinascita di completezza!
 Nun il 14° Archetipo
Quindi la vibrazione che porta con se questo 2014 è positiva e di rinascita individuale in un contesto universale.
Tra l'altro il 2014 si può anche ridurre a 7 che è il numero dell'equilibrio tra la materia e lo spirito;
 SETTE: Saggio - Il Sognatore - L'osservatore del Firmamento( consulta anche Il magico numero 7)
Principio: I sette pianeti visibili. I giorni della settimana. Il settimo giorno in cui Dio si riposò dopo la creazione. I sette colori dell'arcobaleno. I sette chakra o punti energetici principali del corpo umano. L'unione dello Spirito(3) e della Materia(4). Guarda al di là della visione comune, obbiettivi situati oltre il mondo fisico. Ricerca del significato profondo della vita.
Mediazione tra l'ego individuale e il divino. Interpretazione della realtà per trovare il senso della vita.
Qualità: Filosofo, scienziato, olistico.(da Numerologia)

Rinnovo l'augurio di un anno di crescita e rinascita
Nell'Animo Antico

Fonti: "Simboli della scienza sacra" R. Guénon 
            "Prolegomeni allo studio della mitologia" K.Kerènyi C.G.Jung   

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