mercoledì 26 febbraio 2014

La Pietra Angolare

Il simbolo della pietra angolare è stato più volte mal compreso per via della confusione fatta comunemente tra la 'pietra angolare' e la 'pietra fondamentale' a cui si riferisce questo noto testo di Matteo:
"Tu sei Pietro, e su questa pietra costruirò la mia Chiesa, e le porte dell'inferno non prevarranno su di essa" Matteo, XVI, 18:
Dal punto di vista specificamente cristiano porta a confondere San Pietro con Cristo stesso, poiché è quest'ultimo ad essere designato espressamente come "pietra angolare", come mostra questo passo di San Paolo, che in oltre la distingue nettamente dalle fondamenta dell'edificio: "Voi siete un edificio costruito sul fondamento degli apostoli e dei profeti, di cui Gesù Cristo è la principale pietra d'angolo (summo angolaris lapide), nel quale ogni edificio, costruito e legato in tutte le sue parti, si eleva in un tempio consacrato al Signore, per mezzo del quale voi siete entrati nella sua struttura (più letteralmente "costruiti assieme", coedificamini) per essere l'abitazione di Dio nello Spirito" Epistola agli Efesini, II, 20-22.
Questo equivoco si incontra già in epoche in cui non è possibile attribuirlo a semplice ignoranza del simbolismo, ci si chiede se in realtà non si sia piuttosto trattato, in origine, di una 'sostituzione' intenzionale, giustificata dal ruolo di San Pietro come "sostituto" do Cristo (in latino vicarius) se così fosse, questo modo di velare il simbolismo della 'pietra angolare' sembrerebbe indicare che lo si riteneva contenere qualcosa di particolarmente misterioso.
La 'sostituzione' è stata forse aiutata dalla somiglianza fonetica esistente fra il nome Kephas, che significa "pietra" , e la parola greca Kephale, "testa" anche se tra queste due parole non c'è alcun altro rapporto, e le fondamenta di un edificio non possono essere evidentemente identificate con la sua 'testa', cioè il suo vertice, il che equivarrebbe a rovesciare l'intero edificio: ci si potrebbe domandare se il 'rovesciamento' non abbia una certa corrispondenza simbolica con la crocifissione di San Pietro a testa in giù.
La pietra fondamentale è quella posta per prima, all'inizio della costrizione di un edificio anche chiamata prima pietra: questa pietra deve essere posta all'angolo nord-est dell'edificio.
Notiamo come l'opposto di San Pietro, il janitor è a Occidente dove si trova l'entrata di ogni chiesa normalmente orientata; inoltre San Pietro e San Paolo sono anche rappresentate come le due colonne della Chiesa uno ad Oriente e uno ad Occidente.
Nel testo di San Paolo c'è l'evidente intenzione di rappresentare Cristo come l'unico principio da cui dipende tutto l'edificio della Chiesa e aggiunge che "Il principio di una cosa non si trova né in una delle sue parti, né nella totalità delle sue parti, ma là dove tutte le sue parti sono ridotte a un'unità senza composizione".
La pietra fondamentale può essere chiamata pietra ad angolo per la sua composizione ma non è unica come tale perché ogni angolo dell'edificio né ha una, è una prima pietra ma non unica, essa viene posizionata all'angolo nord-est e poi le altre in senso del cammino apparente del sole: sud-est, sud-ovest, nord-ovest.
"In essa tutto l'edificio si eleva in un tempio consacrato al Signore" , in essa si trova finalmente la sua unità: qui c'è l'applicazione dell'analogia fra il 'primo' e l''ultimo', tra il 'principio' e la 'fine': la costruzione rappresenta la manifestazione, nella quale il principio appare solo come il compimento finale; e proprio in virtù di questa analogia la 'prima pietra', o la 'pietra fondamentale', può essere considerata come un riflesso dell''ultima pietra', che è la vera 'pietra angolare'.
 
Il mondo corporeo è costituito da quattro elementi basici (rappresentato dalla forma quadrata) ma ce n'è anche un quinto, il quinto elemento, la quintessenza, l'etere, quest'ultimo non è semplicemente una base come quelli, bensì il principio stesso del mondo, in un edificio il quinto angolo è il vertice, l'angolo supremo, o angolo degli angoli perché in esso la molteplicità degli angoli è ridotta all'unità.
La 'pietra angolare' del vertice si riflette in ciascuna delle 'pietre fondamentali' della base: esiste una correlazione tra il simbolismo alchimistico  e il simbolismo architettonico per il loro comune carattere 'cosmologico'.
Fonte "Simboli della scienza sacra" R.Guenon

lunedì 24 febbraio 2014

Il Parasole e il Copricapo come equivalenti della Cupola

Altri oggetti simbolici equivalenti alla CUPOLA
Un altro oggetto il cui significato celeste è fuori di dubbio è il Parasole:  le sue stecche sono palesemente simili ai raggi della ruota e  come questi si coniugono nel mozzo, e si uniscono in un elemento centrale che le regge: descritto come un globo perforato.
L'asse cioè il manico del parasole penetra nel mozzo della ruota e il prolu di quest'asse oltre il punto di incontro delle stecche o dei raggi si eleva sopra la cima della cupola.
Il Parasole non è altro che l'equivalente portatile di un tetto a volta è proprio per via del suo simbolo 'celeste' esso è una delle insegne della regalità.
Esso è una protezione contro la luce, ma le sue stecche sono al contempo il simbolo dei raggi solari, il paradosso di 'tutto il contrario di tutto' e che il 'mondo di giù' è una visione speculare del 'mondo di su' ed è quindi nel suo senso superiore che lo si attribuisce al Sole e quindi alla regalità.


Il Copricapo ha di solito la funzione di riparare dal caldo, ma quando è simbolicamente attribuito al sole, rappresenta inversamente ciò che irradia calore, l'etimologia del termine ushnisha ha questo doppio senso.
L'ushnisha è propriamente un turbante e può essere considerato una corona, nella tradizione islamica esso è considerato un segno distintivo dello sheikh e quindi non solo simbolo di potere temporale ma anche spirituale.
Il Copricapo è anche un parasole, un'insegna della regalità esso si associa al carattere di gloria.
Nell'antica iconografia buddhistica l'insieme costituito dalle impronte dei piedi, l'altare o il trono, e il parasole corrispondono rispettivamente alla Terra, allo spazio intermedio, e al Cielo e rappresentano anche il corpo cosmico del Mahapurusha o "Uomo Universale".


Fonte: "Simboli della Scienza sacra" R.Guenon

sabato 22 febbraio 2014

Meditazioni con gli Alberi e Fiori di Bach

Questo post l'ho creato con tanto amore...e spero possa essere utile a tante persone che amano la Natura e tutte le sue manifestazioni, a tutti coloro che quando cercano loro stessi fanno le lunghe passeggiate nel verde, e immergono loro stessi nella meravigliosa flora intorno a noi che spesso passa inosservata o inesplorata....
"L'albero , guaritore e amico."
Gli alberi sono piante della più grande e più avanzato della Terra sul piano spirituale . Meditando in ogni momento accanto alla loro energia sottile che è la loro lingua naturale. Aumentando il contatto con l'albero, la padronanza della lingua aumenta, si può cominciare a costruire un rapporto con loro . Aiuterà ad aprire i canali energetici e coltivare la calma , la presenza e la vitalità . Tu , a tua volta , può aiutarli con le serrature e le aree indebolite . Si tratta di un rapporto reciprocamente vantaggioso che deve essere coltivato.
La scelta di lavorare con un albero.
Nel corso della storia , gli esseri umani hanno sempre utilizzato tutte le parti della pianta come rimedio per curare.
I migliori alberi per guarire sono soprattutto i pini .
I pini irradiano energia Chi, nutrono il sangue , rafforzano il sistema nervoso e aiutano a prolungare la vita .
Nutrono anche l'anima e lo spirito .
I Pini sono "Alberi Immortali" .
Mentre i pini sono spesso la scelta migliore , è possibile utilizzare molti altri alberi o piante.
Tra i più potenti ci sono gli alberi che crescono accanto all'acqua corrente .
Fonte

Da questo post mi è venuta l'idea di crearne uno più completo di nozioni sulla meditazione con gli alberi.
 Mi è tornato in mente un testo sui fiori di Bach in cui c'era proprio il riferimento alla meditazione vicino alle piante, e i loro effetti.
In alcune tradizioni ci sono dei rituali sciamanici antichi nei quali ci si arrampica su un albero come acensione spirituale dell'essere.
E' formidabile quanto la natura sia completa di tutto ciò che è utile all'armonia corpo-anima e di come intorno a noi (anche se stiamo distruggendo questa risorsa) esista una farmacia naturale che basterebbe decodificare con il cuore per accedervi... dal testo:
"Il contatto diretto, l'abbraccio, la contemplazione e la meditazione con queste particolari piante, soprattutto nel loro periodo di fioritura, permetterà di conoscere a fondo la loro natura interiore e profonda e di instaurare con loro un canale vibrazionale, che a volte già da solo potrà rafforzare la forza vitale ed instaurare un processo di guarigione psicosomatica.
Cercare e preferire le piante e gli alberi che si riconoscono come "tipo" o "aiuto", cogliere i fiori delicatamente e inalarne il profumo portandolo in noi con una respirazione lenta e profonda e assaporarne la rugiada quando è possibile, tenerli in mano o sul corpo durante la meditazione o la contemplazione della natura, farne un atto sacro e spirituale, un esperienza intima, personale e gelosamente privata.
"Iniziazione alla Guarigione Esoterica" di O.Sponzilli e A.Luciani
Fiori di Bach

Ad esempio meditare sotto un albero di noce (Walnut) se ci si vuole proteggere dalle influenze esterne,
oppure sotto un albero di di melo selvatico (Crab Apple) se si cerca la purezza o se ci si vuole disintossicare,
sotto un faggio (Beech) se vogliamo stimolare l'altruismo o ci sentiamo intolleranti verso una situazione o gli altri,
sotto il mirabolano, una specie di ciliegio (Cherry Plum) se vogliamo curare un esaurimento nervoso o se vogliamo più lucidità mentale,
sotto l'ippocastano (Chestnut Bud) per l'apprendimento in genere,
all'agrifoglio (Holly) se vogliamo aprire e beneficiare al chakra del cuore,
o sotto all'agrifoglio (Honeysuckle) se non riusciamo a staccarci dal passato,
oppure al larice (Larch) se i nostro problema è l'autosvalutazione, l'insicurezza sulle nostre potenzialità,
alla quercia (Oak) se abbiamo bisogno di vitalità e rinvigorimento fisico,
all'ulivo (Olive) se abbiamo bisogno di forza interiore e spirituale,
al pino selvatico o silvestre (Pine) per liberarci dal complesso di colpa ma anche dalle "catene del peccato originale",
sotto l'ippocastano rosso (Red Chestnut) per distaccarci spiritualmente dagli agenti esterni,
oppure sotto l'ippocastano dolce (Sweet Chestnut) se abbiamo bisogno di pace interiore,
vicino alla rosa canina (Wild Rose) se stiamo passando un periodo di apatia, se pensiamo ci stiamo rassegnando alla vita che non ci va...
sotto il salice giallo (Willow) per imparare a perdonare, liberandoci dal rancore dalla rabbia....
e così via....

Percorso Spirituale con i Fiori di Bach 

Nel link sopra ci sono tutti i fiori con la loro funzione spirituale, che in fondo se in disarmonia crea delle problematiche fisiche che psicosomaticamente rispecchiano il disagio interiore.(Psicosomatica)
Consiglio di approfondire la conoscenza dei Fiori di Bach perchè sono una risorsa preziosa per gli esseri umani e le loro problematiche, sono un mondo da scoprire e da incorporare nella propria vita....


Guardate cosa gli alberi possono insegnarci, questa è una meditazione per equilibrare e vitalizzare il chakra della base, da YouTube:
Meditazione con l'albero: equilibrare le nostre radici

Nell'AniMo Antico

venerdì 21 febbraio 2014

La Tartaruga e il Carro come equivalenti della Cupola

Il simbolismo della Tartaruga è equivalente alla CUPOLA;
lo scudo inferiore, che è piatto, corrisponde alla Terra, e lo scudo superiore, che è arrotondato a forma di cupola corrisponde al Cielo.
L'animale stesso, fra questi due scudi, rappresenta l'Uomo fra Cielo e Terra, completando così la 'Grande Triade', che svolge un ruolo particolarmente importante nel simbolismo delle organizzazioni iniziatiche taoiste.
I cinesi vedono in essi la vera Madre fra gli animali.
Gli Indi venerano l'uomo-tartaruga, un Primo Padre degli Dèi: per loro il mondo riposa su una tartaruga.
Dimorando fra le basi più profonde del mondo, essa porta tutto il corpo cosmico il suo nome italiano conserva una denominazione della tarda antichità, che la definisce portatrice del più profondi strato cosmico il Tartaro.


Anche la costruzione di un Carro è al pari di una struttura architettonica sacra cioè di un modello 'cosmico'.
L'elemento fondamentale del carro è l'asse il quale rappresenta l'Asse del Mondo, ed equivale così al pilastro centrale dell'edificio, cui l'intero complesso di quest'ultimo dev'essere rapportato (ricordiamo che questo pilastro centrale non importa se esiste concretamente o no nella struttura dell'edificio), questo asse in certi testi sul Carro cosmico non viene menzionato ma interpretato come un "soffio separatore", che occupando lo spazio intermedio mantiene il Cielo e la  Terra nei loro rispettivi luoghi che sono separati ma al contempo uniti.
Le due ruote entrambe di forma circolare si possono interpretare come simboli delle rivoluzioni cicliche di cui è soggetta ogni manifestazione sia 'terrestre' che 'celeste' e si può aggiungere il particolare che la ruota terrestre è piana mentre quella celeste sia a forma di cupola o porzione di  sfera (come la Tartaruga).
 Tra l'altro cambiando prospettiva il carro ha la base quadrata o rettangolare e il tetto a forma di cupola ritroviamo ancora una volta la simbologia  architettonica sacra.
Fonte: "Simboli della Scienza sacra" di R. Guenon.



mercoledì 19 febbraio 2014

Il simbolismo del Cranio

La cupola in alcuni casi è anche la rappresentazione del cranio umano, vi sono a questo proposito dei tumuli preistorici la cui forma sembra aver spesso imitato intenzionalmente quella del cranio; del resto il 'tumulo' è  un'immagine artificiale della montagna, lo stesso significato dev'essersi esteso anche a quest'ultima.
Il nome Golgotha significa precisamente cranio, così come la parola Calvarium con cui è stato tradotto in latino; secondo una leggenda che ebbe corso nel Medioevo, ma la cui origine può risalire molto prima, questa designazione si preferirebbe al cranio di Adamo, che sarebbe stato sotterrato in questo luogo (o che nel senso più esoterico si identificherebbe con la montagna stessa), il conduce ancora una volta alla considerazione dell'Uomo Universale.
            Golgotha  

Il cranio è spesso raffigurato ai piedi della croce e si sa che quest'ultima è una delle rappresentazioni dell'Asse del Mondo .
In ambito macrocosmico il centro della cupola o della ruota ecc.. viene identificata come 'porta stretta' quella fessura che porta dall'altra parte al di là  del Sole.
Tale apertura può essere chiamato anche Occhio del Mondo e attraverso di essa si effettua l'uscita dal 'cosmo' passando al Brahma-loka che è un ambito essenzialmente extracosmico.
Nel simbolismo evangelico è la 'porta stretta' che dà accesso al Regno di Dio':
La corrispondenza microcosmica di questa porta solare è il cranio umano proprio per la sua associazione alla cupola.
La cima della cupola è la 'corona' della testa cioè il punto in cui va a terminare l'arteria coronale sottile o sushumna che si trova sul prolungamento diretto del 'raggio solare' chiamato anche esso sushumna che è anche in realtà almeno virtualmente, la porzione assiale 'intra-umana' diciamo.
Tale punto è l'orifizio chiamato Brahma-randhra, attraverso il quale esce lo spirito dell'essere in via di liberazione, quando i legami che lo univano al composto corporeo e psichico umano sono stati rotti (a questo si riferisce il rito di forare il cranio prima della sepoltura): va sa se che questa via è riservata esclusivamente al caso dell'essere "conoscente", per il quale l'asse si è effettivamente identificato col "settimo raggio"  e che è quindi pronto ad uscire dal 'cosmo' passando 'al di là del Sole'.
Fonte "Simboli della Scienza sacra" 

Ricordiamo anche che nel cranio, analogamente a quanto detto fin ora, per la cultura orientale vi è il settimo chakra, quello della Corona, il chakra dell'illuminazione che ci conduce alla nostra natura divina, il loto dai mille petali, quando questo chakra è equilibrato si entra in connessione verso le dimensioni superiori.
Fonte: "Simboli della Scienza sacra" di R. Guenon.

lunedì 17 febbraio 2014

Il simbolismo della Cupola

In connessione con il valore propriamente simbolico e  iniziatico dell'arte architettonica, ogni edificio è costruito seguendo presupposti strettamente tradizionali.
Ogni edificio presenta nella struttura e nella disposizione delle varie parti di cui si compone un significato 'cosmico' conforme alla relazione tra macrocosmo e microcosmo cioè si riferisce sia al mondo sia all'uomo.
Gli edifici di cui di parla sono in primo luogo templi o altri edifici che hanno destinazione sacra.
Generalmente si ha una base quadrata (cubica più o meno allungata), sormontata da una cupola di forma più o meno rigorosamente emisferica.
Nella chiese cristiane la cupola è edificata sopra la parte centrale, nel caso in cui la chiesa abbia la forma di croce latina, si può notare come tale croce viene ottenuta sviluppando un cubo le cui facce siano stese sul piano di base e la cupola si innalza nella parte centrale, cioè sulla faccia di base.
Le due parti appena descritte rappresentano il cielo e la terra:
L'insieme dell'edificio, guardato dall'alto rappresenta il passaggio dell'Unità principale al quaternario della manifestazione elementare; inversamente se si guarda dal basso verso l'alto appare come il ritorno dalla materia all'Unità.
Il numero ternario, che interviene qui come intermediario fra l'Unità e il quaternario, significa che solo per mezzo delle tre dimensioni dello spazio l'Uno originario può esser fatto 'quattro', il che viene raffigurato esattamente dal simbolo della croce a tre dimensioni.
Nelle realizzazioni di forma rettangolare si aggiunge una parte semicircolare che viene posta a una delle estremità ed esattamente nella direzione a cui viene attribuito il significato di un corrispondenza 'celeste' e questo lato in genere è quello da cui viene la luce cioè quello orientale l'Est e negli edifici sacri in cui manca la cupola in genere si ha la parte centrale a cielo aperto e in questo caso è la stessa volta celeste a svolgere la funzione di una cupola naturale.
In questi punti è posto l'altare o nel caso di case abitative tradizionali vi è posto il focolare:
L'altare è del resto anche un focolare che è considerato l'altare domestico; simbolicamente è lì che si compie la tradizione di Agni.
Lo Swastika simbologia
Il Centro Il Cerchio La Ruota
La Caverna e il Labirinto
Fonte: "Simboli della Scienza sacra" di R. Guenon.

venerdì 14 febbraio 2014

Il Simbolo del Dollaro $

Partiamo dal simbolismo delle due colonne d'Ercole, eroe solare delle dodici fatiche corrispondenti allo Zodiaco.
Queste due colonne indicano i solstizi, nella rappresentazione geografica collochiamo queste due nello Stretto di Gibilterra di cui in Europa troviamo la colonna del nord mentre quella situata in Africa è quella del sud.
Stando così le cose, il motto non plus ultra riferito a queste colonne pare avere un duplice significato:
indica non solo, secondo l'interpretazione comune che si riferisce al punto di vista terrestre ed è valida d'altronde nel suo ordine, che esse segnano i limiti del mondo 'conosciuto', cioè in realtà i limiti che, per ragioni che potrebbe essere interessante indagare, non era permesso ai viaggiatori superare;
ma indica nello stesso tempo, e forse bisognerebbe dire prima di tutto, che, dal punto di vista celeste, esse sono limiti che il sole non può varcare ed entro i quali, come fra le due tangenti di prima, si compie internamente il suo cammino annuale.
C'è un simbolo che sembra essere della massoneria anglosassone, e che comunque  è conservato solo in essa:
E' un cerchio con un punto al centro compreso tra due tangenti parallele; e si dice che queste due tangenti rappresentino i due san Giovanni, le due colonne d'Ercole, i due solstizi...
Il cerchio è qui infatti la figura del ciclo annuale, e il suo significato solare è reso del resto più evidente dalla presenza del punto centrale, poichè la medesima figura è nello stesso tempo anche il segno astrologico del sole; le due rette parallele sono le tangenti a questo cerchio nei punti solstiziali, e segnano così il loro carattere di 'punti-limite', poichè tali punti sono infatti i limiti che il sole non può mai superare nel corso del suo cammino.

                      

Su antiche monete spagnole, si vede una raffigurazione delle colonne d'Ercole, legate da una specie di banderuola sulla quale è scritto il motto non plus ultra; ora, fatto fatto che sembra abbastanza poco noto è che da questa raffigurazione è derivato il contrassegno usuale del dollaro americano; ma in tale immagine tutta l'importanza è stata data alla banderuola, che in origine era solo un accessorio e è stata mutata nella lettera S, di cui aveva pressappoco la forma, mentre le due colonne, che costituivano l'elemento essenziale, si trovavano ridotte a due trattini paralleli ($), verticali come le  tangenti al cerchio nel simbolismo massonico appena descritto.
Questa cosa non è priva di significato e di ironia, visto che proprio la 'scoperta' dell'America ha annullato di fatto l'antica applicazione geografica de non plus ultra.
Fonte: "Simboli della Scienza sacra" R.Guènon
Notare come la rielaborazione del simbolo massonico della foto soprastante crea il simbolo del dollaro dividendo la circonferenza del cerchio al centro delle due colonne e formando una forma di S dopodichè reinserire le due colonne all'interno anzichè all'esterno.
(Segno di supremazia americana)



mercoledì 12 febbraio 2014

I due San Giovanni

Per quanto l'estate sia considerata un stagione gioiosa e l'inverno una stagione triste (per me personalmente è sempre stato il contrario) per il fatto che la prima rappresenta il trionfo della luce e l'altra dell'oscurità, i due solstizi corrispondenti hanno, in realtà, un carattare esattamente opposto.
Ciò che ha raggiunto il suo massimo può ormai solo decrescere, come ciò che ha raggiunto il suo minimo può solo  cominciare a crescere:
Questa stessa concezione si trova in varie tradizioni sotto varie forme, nel Tao-te-King viene riscontrato lo stesso principio nell'alternanze dello Yin e dello Yang.
Nella tradizione cristiana abbiamo i due San Giovanni: San Giovanni Battista, la cui nascita coincide con il solstizio d'estate:
«Bisogna che egli cresca (Cristo nato dal solstizio d'inverno) e che io diminuisca» Giovanni, III, 30.
Nella tradizione indù, la fase ascendente è messa in rapporto con il deva-yana, e la fase discendente con il pitri-yana;
Di conseguenza nello Zodiaco, il segno del Cancro, corrisponde al solstizio d'estate, è la 'porta degli uomini', che dà accesso al pitri-yana, e il segno del Capricorno, corrispondente al solstizio d'inverno, è la 'porta degli dei', che dà accesso al deva-yana.
Questo perché è la metà ascendente del ciclo annuale (la primavera) il periodo allegro, benefico e favorevole quindi l'altra metà sarà il periodo triste, malefico e sfavorevole.
Nel cristianesimo le feste dei due san Giovanni sono in rapporto diretto con i due solstizi (in realtà cadono qualche giorno dopo, questo per rendere ancora più evidente che la discesa e la salita sono iniziate).
Il nome stesso 'Giovanni' ha un doppio senso che esprime a pieno il senso delle due porte:
In primo luogo è dovere far notare il significato etimologico di questo nome ebraico e l'accostamento tra Giovanni e Giano che non è altro che un'assimilazione fonetica ma importante dal punto di vista simbolico poiché di fatto, le feste dei due san Giovanni hanno preso quelle di Giano.
La parola hanan, in ebraico, ha sia il senso di «benevolenza» che di «misericordia» che quello di «lode»: di conseguenza il nome di Jahanan può significare «misericordia di Dio» e anche «lode di Dio».
A San Giovanni Battista si può dire che la misericordia è evidentemente discendente (implora la misericordia di Dio) e al San Giovanni Evangelista la lode ascendente ( rivolge le lodi a Dio):
Nella figura folkloristica si ha l'immagine di Giovanni che piange e Giovanni che ride la cui rappresentazione è equivalente ai volti di Giano.Simbologia del Giano
L'aspetto esoterico della tradizione cristiana è sempre stato considerato gioannista, questo perché la successione degli antichi Collegia Fabrorum è stata regolarmente trasmessa alle corporazioni le quali, attraverso l'intero Medioevo, hanno conservato lo stesso carattare iniziatico e in particolare quella dei costruttori, per patroni ebbe i due San Giovanni e da qui viene anche la ben nota espressione di 'Loggia di San Giovanni':
In queste logge si innalzano templi alla virtù e si scavano segrete per il vizio (assimilabile simbolicamente alla caverna e come essa figura del 'cosmo') Simbologia della Caverna e del Labirinto
Queste due idee di innalzare e di scavare si riferiscono alle due dimensioni verticali, altezza e profondità, calcolate secondo le due metà dello stesso asse che va dallo Zenit al Nadir prese in senso inverso l'una dall'altra.
Fonte: R. Guenon

Ci sono delle fonti che affermano che la decollazione del Giovanni Battista sia simbolica e stia ad indicare il passaggio alla 'seconda vita' del Cristo, mentre il Giovanni Evangelista, l'apostolo amato da Gesù possa celare simbolicamente la figura della Sophia che 'accompagna' il Cristo alla 'terza vita'.
Sarebbe un'aspetto da approfondire anche se è attraverso la simbologia della caverna, dei passaggi della seconda e terza vita, e alle antiche tradizioni possiamo decifrare ciò che il cristianesimo ha reso solo una storiella propinabile al popolo.
La simbologia sacra è importante per iniziare a 'vedere' con i nostri occhi le mezze verità che ci mettono davanti agli occhi, per decifrare il vero significato di un simbolo e uscire dalla dualità che ce lo fa credere maligno o benigno, per capire come dei simboli neutri vengono applicati al male o al bene dall'elite che ne conosce il vero significato...
Bisogna uscire dalla gabbia dell'ignoranza, l'ignoranza ci rende più schiavi delle catene...

Per chi sa leggere il messaggio nascosto che Leonardo da Vinci nasconde in questa sua opera molto particolare in cui vediamo bambini sia Gesù che Giovanni Battista.
Nell'AniMo Antico

http://www.lucacaricato.it/

Psicosomatica dell'Apparato Genitale

L'apparato genitale è il sistema fisico che consente la riproduzione e la sessualità. E' composto dagli organi sessuali, dalle ghiandole sessuali e dall'utero della donna.
Attraverso questo sistema estremamente elaborato, la discendenza umana si perpetua nell'incontro tra un uomo, di natura Yang e penetrante, e di una donna, di natura Yin di natura ricettiva.
Possiamo chiaramente ampliare il discorso e attuare la stessa cosa dentro di noi per poter evolvere.
Dobbiamo andare incontro all'altro aspetto di noi stessi, della nostra parte Yin, femminile se siamo uomini, della nostra parte Yang, maschile se siamo donne, così da evolverci e crescere.
Non si tratta naturalmente di sessualità, bensì di ciò che C.G.Jung ha definito Anima (femminile) e Animus (maschile).
Il nostro lato dolce, tenero, passivo, artistico, estetico, accogliente, non conscio, profondo (femminile) e quello deciso, forte, attivo, guerriero, difensivo, penetrante, conscio, superficiale (maschile).
Accogliendo l'altra parte del nostro essere possiamo crescere, evolvere e giungere progressivamente a fare la "pace dei contrari" ciò che Jung aveva battezzato "riconciliazione degli opposti", l'Unità in noi per creare, partorire così un altro sè.
Funzione Trascendente Yin e Yang
Archetipo dell'Anima e dell'Ombra
Processo di Individuazione
L'Amore Universale
Yin e Yang
E' altresì molto interessante notare che questa (pro)creazione ha tutte le possibilità di realizzarsi nel piacere e nella gioia (estasi, orgasmo) come previsto dalla vita.
Un fatto sul quale debbono riflettere coloro il cui processo di sviluppo personale con la forza, la costrizione, l'urgenza.
L'apparato genitale è beninteso quello che ci permette di procreare, di donare fisicamente la vita. Per estensione, esso ci trasmette anche in linea generale la capacità di creare, di partorire progetti, idee, nel mondo materiale.
Infine è anche l'apparato della sessualità, ossia della nostra capacità di creare nel piacere. Rappresenta la nostra azione, il nostro potere sull'altro, giacchè i tale particolare rapporto questi si abbandona a noi e noi all'altro.
Il potere deve pertanto essere reciproco e  rispettoso ed è ancora più grande quando si fonda sull'amore.
Rappresenta l'estasi suprema della creazione, dell'azione creatrice e fecondatrice condivisa con l'altro.
I mai dell'apparato genitale ci parlano della nostra difficoltà di vivere o accettare questa pace dei contrari all'interno di noi.
Possono manifestarsi in modi diversi, ma indicano sempre una tensione rispetto all'altro, sia esso il coniuge, un figlio o una loro rappresentazione dentro o fuori di noi.
E' questo il caso dei problemi all'utero che rappresenta la coppia, la famiglia, il nido, e che indica sovente tensioni o sofferenze relative al coniuge (assenza, frustrazione, decesso, conflitto ecc) oppure nel maschile, nello Yang dentro di noi.
Esprimo inoltre la nostra paura di partorire, che si tratti di un parto reale o simbolico, per mancanza di fiducia, per senso di colpa o angoscia.
Fonte "Dimmi dove ti fa male Glossario Psicoenergetico" Michel Odoul

Sono tantissime le donne che hanno problemi di natura psicologico-sessuale o fisici riguardanti l'apparato genitale.
Sono per lo più donne perchè nei secoli la cultura maschilista e sessista ha creato uno stato di sottomissione del femminile così che nelle donne è venuto a mancare il guerriero che è caratteristica dell Animus, mentre nell'uomo è successo il contrario, la sua presunta supremazia non gli ha permesso o comunque ha represso quella parte di delicatezza che tipica dell'Anima. Per capire meglio questo concetto vedere anche questo post  La Funzione Trascendente della Terra in cui parlo in maniera estesa dell'argomento.
Dal canto loro gli uomini di una certa età hanno problemi alla prostata, organo che rappresenta il potere riproduttivo maschile e quindi per esteso il potere in senso lato (maschile sulla donna), quando per motivi di anzianità viene meno questo status il corpo è come se rifiutasse quella parte di se attaccandola.

lunedì 10 febbraio 2014

La simbologia del Sayful-Islam

Premetto che di questo argomento non ne so molto, l'islamismo come ce lo dipingono i media è una delle religioni più crudeli del mondo, ma ho sempre pensato che come tutta la simbologia che il Sistema rovescia a suo piacimento per creare confusione tra la gente che si nutre intellettualmente solo di Media, anche l'Islam fosse soggetto alla stessa legge...
Pensiero mai stato confermato fin quando non ho letto questo libro sulla simbologia sacra..
Nel mondo occidentale si è soliti pensare all'islamismo una tradizione guerriera e associata alla sciabola e la spada (es-sayf);
prendere questa parola solo nel suo senso più letterale e non pensare che vi sia un significato più profondo equivale ad avere una visione distorta o superficiale della visione d'insieme.
E' comunque incontestabile che l'Islam sia un tradizione guerriera, ma non è la sua caratteristica peculiare.
Ricordiamo che nel Cristianesimo Gesù disse: "Io sono venuto a portare la spada" Matteo, x, 34.
E' ovvio che le armi come visto in precedenti post sono un simbolo che rappresenta qualcos'altro, tra l'altro questo è solo il lato più esteriore, se andiamo in profondità del simbolo e vediamo la concezione di guerra dal punto di vista tradizionale con tutto il suo valore, essa simboleggia la lotta che l'uomo deve condurre contro i nemici che sono dentro di lui, cioè contro tutti gli elementi in lui contrari all'ordine e all'unità;
che si tratti dell'ordine sociale o dell'ordine interiore e spirituale, la guerra deve sempre tendere a stabilire l'equilibrio e l'armonia (e perciò essa si riferisce propriamente alla 'giustizia') e quindi a unificare in un certo modo la molteplicità degli elementi in opposizione tra di loro.
La sua unica ragion d'essere è la pace (es-salam), che può essere veramente ottenuta solo con la sottomissione alla volontà divina (el-islam)... (aggiungerei che la volontà divina deve essere ricercata dentro di noi e non in nome di un Dio esterno che "comanda" su cosa sia giusto e cosa sia sbagliato con leggi create da uomini sanguinari in cerca di gloria)
La guerra esteriore non è altro che la "piccola guerra santa" mentre quella interiore è la "grande guerra santa" la prima è solo l'immagine sensibile della seconda (con la prima si raggiunge il nostro Dio interiore la seconda non è mai giusta anche se necessaria per ristabilire l'equilibrio).

La spada del khatib, simbolo islamico, simboleggia il potere della parola, simbolo che vediamo forte anche nella tradizione cristiana: "Ed egli teneva nella sua mano destra sette stelle; e dalla sua bocca usciva una spada a due tagli, affilata, e il suo volto era come il sole quando splende nella sua forza":
osserviamo come il simbolismo polare 'le sette stelle dell'Orsa maggiore' e il simbolismo solare della spada intesa come raggio e Verbo siano utilizzati insieme.
In Giappone secondo la tradizione shintoista la "spada è derivata da un lampo-archetipo, di cui essa è la discendente o l'ipostasi".
Il doppio taglio della spada rappresenta il duplice potere distruttore e creatore (risolutore).
In conclusione questo post è solo uno dei tanti esempi di come la simbologia sacra e antica venga utilizzata in maniera errata e distorta, con questo post si è cercato di mostrare, si tratti di Islamismo o di qualsiasi altra forma tradizionale, quanto sia lontana dalla verità la sola interpretazione materiale della simbologia delle armi come la spada.
Permettetemi una riflessione; nel medesimo modo in cui noi ad oggi abbiamo una visone negativa di alcuni simboli già trattati in precedenti post, come la croce celtica, lo swastika e  varie armi che troviamo sulla simbologia sacra e come vedremo più avanti anche la simbologia del toro e delle corna... se ci guardiamo intorno tutto potrebbe essere il contrario di tutto...
I simboli "amici" spesso vengono utilizzati per fuorviare la nocività di un qualche prodotto.. o ampliare la voglia subliminale di possedere qualcosa, ricordiamo che essendo simboli archetipici il nostro inconscio riconosce e decodifica perfettamente la lettura benigna di ognuno di loro.. ecco perchè le dittature hanno avuto e continuano ad avere i propri seguaci fedeli, ecco perchè l'industria farmaceutica (che utilizza un simbolo sacro ed importante come il caduceo) continua ad avere non solo molti clienti ma anche scienziati che credono fermamente nel buono della medicina farmacologica, ecco perchè gli esseri umani fumano e mangiano schifezze... perchè chi controlla il sistema economico mondiale sa benissimo quali sono i simboli da utilizzare al fine di avere un richiamo inconscio-subliminale sul prodotto qualsiasi esso sia materiale o immateriale...
Ecco perchè è importante conoscere i simboli e soprattutto decodificarli nel modo giusto senza cadere nel tranello BUONI o CATTIVI.

"Simboli della Scienza sacra" R. Guènon
Le Armi Simboliche
Lo Swastika
Il Centro Il Cerchio la Ruota
il Fiore e la Lancia


venerdì 7 febbraio 2014

Il simbolismo delle Corna, Kronos-Saturno e Karneios

Dalla radice KRN deriva sia la parola Kronos che Karneios:
Nel senso di elevazione, il nome Kronos conviene perfettamente a Saturno, che corrisponde in effettialla più elevata delle sfere planetarie, il 'settimo cielo' o il Stya-Loka della tradizione Indù.
Per i pitagorici, Kronos e Rhea rappresentavano rispettivamente il Cielo e la Terra; l'idea di elevazione si ritrova dunque  anche in questa corrispondenza (è solo per assimilazione fonetica che i greci identificarono Kronos o saturno con Chronos il dio del Tempo, mentre i realtà le radici di questi due nomi sono diverse)
Non si deve considerare Saturno unicamente come una potenza malefica, come sembra si tenda a fare talvolta, esso è innanzitutto il reggente dell'età dell'oro, cioè del Sayat-Yuga o della prima fase del Manvantara, che coincide precisamente con il periodo iperboreo, e quindi esso si può identificare come il Dio degli iperborei:

Il mare che circonda l'isola di Ogigia, consacrata a  Karneios o a Kronos, era chiamato mare di Crono (Plutarco); Ogigia chiamata da Omero 'l'ombelico del Mondo' ( rappresentato più tardi dall'Omphalos di Delfi).
E' verosimile che l'aspetto malefico risulti dalla scomparsa stessa di tale mondo iperboreo; in virtù di un analogo 'rivolgimento' ogni 'Terra degli Dei', sede di un centro spirituale, diventa una 'Terra dei Morti' quando il centro scompare.
Ricordiamo che il simbolismo del sole presenta in se stesso due aspetti opposti, mortifero e vivificante, produttore e distruttore come per tutti i simboli delle armi che lo rappresentano: in greco la forma stessa del nome Apollon è assai vicina a quella di Apollyon il "distruttore" (Apocalisse, ix, 11)
Karneios è il Dio del Karn, cioè dell'alto luogo che simboleggia la Montagna sacra del Polo, ed era rappresentato presso i celti sia da tumulus, sia dal cairn o mucchio di pietre.
La pietra è del resto spesso in rapporto diretto con il culto di Apollo, come si vede i particolare dall'Omphalos di Delfi, e anche dal cubo di pietra che serviva da altare a Delo, e di cui l'oracolo ordinò di raddoppiare il volume.
Nello stsso tempo Karneios è anche, per significato stesso del suo nome, il 'dio potente'; e se la montagna è, sotto uno dei suoi aspetti, simbolo di potenza come pure di elevazione, grazie all'idea di stabiltà che vi è connessa, c'è un'altro simbolo ancor più caratteristico da questo punto di vista, quello delle corna.
A Delo esiste un altare chiamato Keraton interamente formato di corna di buoi e di capre; è evidente che ciò si riferisce direttamente a Karneios la cui relazione simbolica con gli animali cornuti ha anche lsciato tracce fono ai nostri giorni.

Il nome stesso di corno si ricollega d'altronde in modo manifesto alla radice KRN, così come quello di corona (in latino cornu e corona) parole assai vicine ed espressione simbolica della medesima idea.
E' fin troppo evidente che la corona è l'insegna del potere e il segno di un rango elevato.
La parola greca Keraunos, che designa il fulmine, sembra di fatto derivata anch'essa dalla radice KRN: osserviamo che il fulmine colpisce di solito le vette, i luoghi o gli oggetto elevati; e bisogna tener conto dell'analogia del lampo con il raggio luminoso.
La corona era originariamente un cerchio ornato di punte a forma di raggi, e le corna sono similmente considerate raffigurazioni di raggi luminosi, il raggio luminoso è simboleggiato da armi come la spada, il simbolo delle corna è perfettamente combaciante con quello delle armi che possono anche intercambiarsi in sostituzione l'uno dell'altro nei simbolismi vari.
I raggi luminosi hanno tra l'altro valenza sia regale che spirituale in quanto designano una delegazione, un'emanazione della fonte stessa della luce.
Le corna nel loro uso simbolico assumono due forme principali: quella delle corna d'ariete che è propriamente solare, e quella delle corna di toro che è al contrario lunare (richiamano la forma stessa della mezza luna).
A questa distinzione corrisponde anche quella delle due forme che gli alchimisti davano al mercurio: la forma lunare riferita al mercurio volgare e quella solare al mercurio dei saggi.
Vi sono anche le "armi vegetali" le spine assimilabili per simbolismo alle corna, infatti notiamo come molte delle piante che hanno un ruolo simbolico importante abbiano le spine; rosa, cardo, acacia, acanto ecc..
Il simbolo cristiano della corona di spine (si dice che siano spine di acacia) si ricollega a quello dei raggi solari e della corona come emanazione di essi (vertice ed elevazione).

In conclusione possiamo dire che il simbolismo è sempre perfettamente coerente, e non potrebbe del resto non esserlo per il fatto stesso che non è il risultato di qualche convenzione più o meno artificiale, ma al contrario è essenzialmente sulla natura stessa delle cose.
Le Armi simboliche
Il Fiore e la Lancia


"Simboli della Scienza sacra" di R. Guènon

mercoledì 5 febbraio 2014

La Seconda e la Terza Nascita

Abbiamo parlato della caverna come luogo della 'seconda nascita', ma c'è un processo iniziatico chiamato 'terza nascita' che ha delle differenze iniziatiche sostanziali:
La distinzione tra l'iniziazione ai 'piccoli misteri' e quella ai 'grandi misteri' ma se la terza nascita è anch'essa associata alla caverna, come si adatta il simbolo di quest'ultima?
La 'seconda nascita' che si può chiamare propriamente la 'rigenerazione psichica', si opera nel campo delle possibilità sottili dell'individualità umana;
La 'terza nascita', invece, effettuandosi direttamente nell'ordine spirituale e non più psichico, è l'accesso alla sfera delle possibilità sopra-individuali.
Una nascita al di fuori del cosmo e a questa "uscita dal cosmo", secondo l'espressione di Ermete, deve corrispondere, affinché il simbolismo sia completo, un'uscita finale dalla caverna, dal momento che questa contiene soltanto le possibilità incluse nel 'cosmo', possibilità che l'iniziato deve precisamente superare in questa seconda fase dello sviluppo del suo essere, in cui la 'seconda nascita' era in realtà solo un punto di partenza.
La caverna ridiventa di nuovo un 'sepolcro', da cui l'essere deve ora uscire; la terza nascita è necessariamente preceduta dalla 'seconda morte', che è, non più la morte al mondo profano, ma veramente la 'morte al cosmo' e 'nel cosmo', e per questo la nascita 'extra-cosmica' è sempre assimilata a una 'resurrezione'.
Perché tale 'resurrezione' possa aver luogo bisogna che la pietra che chiude l'apertura del 'sepolcro' cioè della caverna, sia tolta.
La caverna nella seconda nascita, appariva come l'unico luogo illuminato e dall'interno:
Ora nella terza nascita la caverna, malgrado questa illuminazione, diviene relativamente oscura, in rapporto a quel che è sopra di essa, al di là della sua volta, poiché è proprio questo che rappresenta la sfera extra-cosmica.
L'illuminazione interna è soltanto un riflesso di una luce che penetra attraverso il 'tetto del mondo', per la 'porta solare', la quale è l''occhio' della volta cosmica o l'apertura superiore della caverna.
Nell'ordine microcosmico, tale apertura corrisponde al Brahma-randhra, cioè al punto di contatto dell'individualità con il 'settimo raggio' del sole spirituale, la corona della testa o il 7° chakra, anche raffigurato dall'apertura superiore dell'athanor ermetico, in termini alchemici la terza nascita corrisponde alla sublimazione.
La liberazione dei prigionieri e la loro uscita dalla caverna è una 'venuta alla luce', grazie alla quale essi possono contemplare direttamente la realtà di cui avevano percepito fino a quel momento un semplice riflesso; questa realtà, sono gli 'archetipi' esterni, le possibilità contenute nella 'permanente attualità' dell'essenza immutabile.
Queste due nascite sono due tappe della stessa via che è essenzialmente 'assiale', come assiale è nel suo simbolismo il 'raggio solare' che segna la direzione spirituale che deve seguire l'essere, elevandosi costantemente, per giungere in fine al suo vero centro. 
Nel microcosmo è la corona della testa e a partire da essa si prolunga extra-individualmente a mo di raggio solare e risale verso la sorgente, e lungo la sushumna si trovano i chakra che sono i centri sottili dell'individualità, ad alcuni dei quali corrispondono le varie posizioni del luz o 'nocciolo d'immortalità.



lunedì 3 febbraio 2014

Siamo Sognatori e non ci vogliamo svegliare....

A volte, anzi direi molto spesso, ci si sente molto soli ad inseguire i propri sogni , soprattutto quando son sogni di libertà, di evoluzione interiore, sogni di amore reciproco e di vita migliore.
Ti senti così dannatamente anacronistico e controcorrente...così solo e "pecora nera", ti classificano come una "freack", come una "svalvolata", un "figlio dei fiori"..
In realtà credo che queste aspirazioni siano frutto di un risveglio di coscienza, e più che un sogno sia un'idea archetipica  che ritrovi in tutti coloro che hanno deciso di "togliere il velo", di uscire da questo stato di "coma vegetativo collettivo" che ci "guida" verso una direzione non nostra, non concepita dal profondo di noi ma decisa da un Sistema che sceglie per tutti la direzione da prendere, un po' come un gregge  di pecore con il suo cane pastore...
Malgrado penso che la tecnologia stia contribuendo a questa massificazione, se ben usata può essere un grande strumento di divulgazione e di incontro:
Grazie al web ho avuto il piacere di conoscere persone che condividono questa idea di risveglio e di ritorno all'Amore reciproco... persone eccezionali che "camminano" nella stessa direzione, seguendo comunque il proprio personale sentiero.
L'altro giorno scrivevo:
"In questo Sistema che sta solo riuscendo a far sviluppare nelle persone egoismo, egocentrismo, menefreghismo...tutta una serie di ismi che allontanano l'individuo da quei sentimenti come l'amore, la pietà, la compassione, la solidarietà, diventa sempre più difficile aiutare il prossimo, e non perché non vi sia la voglia nel profondo del cuore, ma perché siamo talmente disperatamente impegnati a riuscire a sopravvivere che non si ha tempo per ascoltare il buono che c'è in noi... Solo chi riesce a non dimenticare quella vocina che in realtà è il più forte suono che ci appartiene... Solo chi non la soffoca e l'ascolta, cercherà di evolvere non nel creare una propria ricchezza materiale personale, ma un progetto che prevede l'aiuto reciproco, il sogno di poter accogliere chiunque abbia bisogno di una mano e che ne possa dare a sua volta... Il sogno di credere che un giorno non ci sarà neanche bisogno di chiedere ma solo di accogliere.."
Dalla mia pagina di Facebook

Riferendomi ad una situazione in cui un anima in difficoltà chiede aiuto concreto ai suoi contatti, ma nessuno riesce a far nulla perchè questo periodo non si riesce a far nulla davvero...
E questo succede perchè siamo dentro un Sistema completamente materialistico, ma non sarà sempre così...

Oggi con grande piacere ho trovato questo post di Federico che ora sta girando l'Australia e che scrisse il periodo in cui era vagabondo per l'India...
Persona molto particolare Fede.. il pomeriggio passato insieme non ho capito quasi nulla di lui, solo che ha un'energia fortissima, molto "palpabile"... raramente incontri gente di cui puoi quasi toccare l'energia!!!
Egli è una di quelle persone che è più anima che essere umano... è una di quelle persone che "ascolteresti" per ore anche restando in completo silenzio a "percepire" ciò che comunica la sua anima più che la sua voce...
Questo è un post estrapolato dal suo profilo Facebook Vagando e Scrivendo in cui sta raccontando l'Australia vista e percepita da lui.. il suo modo di scrivere non solo rapisce ma ti fa vivere ciò che leggi...

"Ritrovata nei miei diari dell'India. Scritta tempo fa, dopo una meditazione serena in una delle mie montagne dell'Himalaya. Immaginate il contesto e prendetela per come è...
{Sono un sognatore...
Sogno un giorno in cui l'uomo lascerà andare il nome e cognome, il titolo, la qualifica, il ruolo e la catalogazione... e chiamerà "fratello" e "sorella".
Sogno un giorno in cui il mondo smetterà di venir leso, le foreste tagliate, i mari inquinati, la terra consunta ed i fiumi avv
elenati.
Sogno un giorno in cui l'uomo capirà che v'è cibo in abbondanza per tutti, se lo condivide col prossimo suo come se lo stesse dando a se stesso.
Sogno un giorno in cui l'uomo non avrà preferenze sugli esseri viventi e abiterà in pace e fratellanza, senza uccidere per potersi nutrire e vestire.
Sogno un giorno in cui la tecnologia sarà a disposizione di tutti senza per questo mettere a rischio la salute della nostra casa: che la luce, il vento, le onde ed il calore del nostro pianeta vengano usati per creare ciò di cui sentiamo la necessità.
Sogno un giorno in cui il denaro verrà bruciato per riscaldare i focolari e le armi fuse per creare rotaie, letti e banchi di scuola.
Sogno un giorno in cui tutti vivano secondo virtù, permettendo la libera espressione del pensiero e delle proprie qualità.
Sogno un giorno in cui le comunità si incontreranno per crescere assieme, portando verso l'Alto tutto quello che ci riguarda.
Sogno un giorno in cui l'arte e la conoscenza verranno messe al primo posto, in modo da dare a tutti la possibilità di mostrare cosa hanno dentro e di poterlo coltivare, accrescere, divulgare ed affinare.
Sogno un giorno in cui l'Umanità tutta si alzerà in piedi, conscia dell'inutilità della violenza e della prevaricazione, ringraziando ogni giorno per il bellissimo dono della vita che ci è stato fatto.
Sogno un mondo che vive in armonia con se stesso...
Si... sono un sognatore.}"

Siamo sognatori e non ci vogliamo svegliare.... non solo Federico, non solo io, non siamo pochi... allora io credo, che si può, senza fretta, iniziare il cambiamento, anzi dentro ogni sognatore già sta iniziando!
E allora forza, alimentiamo questo tipo di realtà che non può far altro che del bene...
Nell'AniMo Antico





sabato 1 febbraio 2014

L'Uovo del Mondo

L'Uovo del Mondo è la figura non del cosmo e del suo stato di completa manifestazione, ma di ciò a partire da cui si effettuerà il suo sviluppo.
Tale sviluppo è l'espansione che si compie in tutte le direzioni a partire dal suo punto di inizio, il centro, l'Uovo del Mondo rappresenta il punto centrale rispetto al cosmo.
La figura biblica del Paradiso terrestre, che rappresenta anche il Centro del Mondo è quella di una cinta circolare che può essere di forma ovoidale oppure sferica.
La differenza tra queste due forme consiste essenzialmente nel fatto che quella della sfera è la forma primordiale, mentre quella dell'uovo corrisponde a uno stato già differenziato, che deriva dal precedente, per una specie di polarizzazione o di sdoppiamento del centro.
Allo stesso modo, in geometria piana, il centro unico del cerchio, sdoppiandosi dà origine a due fuochi di un'ellisse, questo sdoppiamento è raffigurato anche nel simbolismo orientale dello Yin-Yang che si riallaccia anche a quello dell'Uovo del Mondo.
Ciò che è contento nell'Uovo del Mondo  è anche contenuto nel cuore e nella caverna che sono suoi equivalenti, si tratta del germe spirituale che nell'ordine microcosmico è designato dalla tradizione indù come Hiranyagarbha, cioè letteralmente l'embrione d'oro: l'Avatara primordiale.
Possiamo ricollegare la designazione di Cristo come 'germoglio' in vari testi  delle Scritture sacre.
I diversi attributi divini sono sempre in relazione gli uni con gli altri e non entità separate, è il caso di osservare qui in modo speciale che essendo l'oro considerato come la luce minerale e il sole dei metalli, la designazione stessa di Hiranyagarbha lo caratterizza effettivamente come principio di natura ignea; tale ragione viene ad aggiungersi alla sua posizione centrale per farlo assimilare simbolicamente al Sole, che del resto, è anche esso in tutte le tradizioni una delle figure del 'Cuore del Mondo', Cristo, ecc..
Per passare qui all'applicazione microcosmica basta ricordare l'analogia che esiste fra il pinda, embrione sottile dell'essere individuale e il Brahamanda o Uovo del Mondo; e questo pinda, in quanto germe permanente e indistruttibile dell'essere, si identifica d'altronde col 'nocciolo dell'immortalità' chiamato luz nella tradizione ebraica.

Luz richiama nettamente anche la descrizione taoista del processo iniziatico come 'endogena dell'immortale'.
Luz è in rapporto immediato con la 'seconda nascita' e in rapporto con la dottrina indù dei chakra che si riferiscono al altrettante condizioni dell'essere umano o fasi del suo sviluppo spirituale.
Alla base della colonna vertebrale vi è lo stato di sonno in cui si trova il Luz dell'uomo comune: il serpente arrotolato intorno all'Uovo del Mondo è talvolta raffigurato attorno all'Omphalos è il Kundalini arrotolata intorno al 'nocciolo d'immortalità', che è pure in rapporto con il simbolismo della pietra nera; a questa posizione 'inferiore' del luz si fa direttamente allusione nella formula ermetica: Visita inferiora terrae, rectificando invenies occultum lapidem; la 'rettificazione' è qui il 'raddrizzamento' che segna, dopo la 'discesa', l'inizio di un movimento ascensionale, corrispondente al risveglio di Kundalini: e il completamento della medesima formula designa inoltre questa 'pietra nascosta' come veram medicinam, il che la identifica anche con l'amrita, cibo o bevanda d'immortalità.
Nel cuore è la fase iniziale della sua 'germinazione' che è propriamente la 'seconda nascita'.
Nell'occhio frontale è la perfezione dello stato umano, cioè la reintegrazione nello 'stato primordiale'.
Infine, nella corona della testa, è il passaggio agli stati sopra-individuali.
Notiamo ancora che la designazione dell''embrione d'oro' suggerisce un certo rapporto con il simbolismo alchimistico.
La caverna iniziatica corrisponde in modo notevole all'athanor ermetico.
Il processo della 'Grande Opera', inteso nel suo vero senso, non è altro in fondo che il processo stesso dell'iniziazione.
Fonte: "Simboli della Scienza sacra" di R. Guenon.

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