martedì 12 dicembre 2017

Universo e Unus Mundus


È interessante notare che anche alcuni sviluppi della recente fisica teorica sembrerebbero inerenti alle formulazioni dell'unus mundus e del "sapere assoluto": il fisico francese Oliver Costa de Beauregard giunge alla conclusione che l'universo indagato dai fisici non sarebbe la totalità, anzi farebbe supporre, al contrario, un universo psichico molto più primordiale, del quale l'universo materiale sarebbe solo un doppio passivo.
Egli intende l'universo psichico come un infrapsichico, un subconscio, la cui esistenza sarebbe coestesa all'universo corporeo quadridimensionale di Minkovski e di Einstein.
È noto che per i relativisti tutto ciò che appare nello spazio è la realizzazione delle proprietà matematiche di una rappresentazione invisibile, nella quale diventano misurabili non solo spazio e tempo, ma anche sostanza e dynamis.
Lo spazio si forma attraverso la divisione di materia ed energia e la materia diviene concepibile attraverso l'impronta matematica del continuum che può essere fissata concettualmente in numeri.
In questo continuum geometrico quadridimensionale il tempo diviene una grandezza discutibile e perciò, per il suo determinismo, la teoria relativista contrasta in certo qual modo con la fisica quantistica.
Per riconciliare le due direzioni, quella del modello dell'universo statistico-matematico di Einstein e quella che intende l'evento indeterminato della fisica quantistica come autentico, Alois Wenzl, un filosofo di Monaco, propose di concepire il primo modello dell'universo come esistente solo in potenza, come uno spazio matematico all'interno del quale si attualizzerebbe l'evento fisico quantistico.
Poiché l'unus mundus, secondo la nostra concezione, possiede una realtà solo potenziale, il modello relativistico dell'universo, in questa formulazione, si avvicina sensibilmente a un simbolo dell'unus mundus, specialmente laddove Costa de Beauregard afferma arditamente che l'inconscio sarebbe coestensivo a questo modello cosmico.
Fisici come Eddington, Wheeler e Feynman hanno suggerito di postulare due dimensioni del tempo: una per il tempo normalmente diretto (freccia del tempo secondo l'entropia crescente) e una seconda dimensione in cui il tempo sarebbe privo di direzione, nel senso che le cose possono andare sia avanti che indietro.
Secondo Eddington i microeventi che accadono nella dimensione temporale matematico-immaginaria potrebbero accavallarsi ai macroeventi nella dimensione temporale che va nella direzione abituale, analogamente agli eventi sincronistici che, secondo Jung, trapassano sporadicamente nello stato "abituale".
Costa del Beauregard definisce "infrapsichismo" questo "altrove" psichico dell'energia.
Egli intende chiaramente qualcosa del tutto simile al fattore definito da Jung aspetto psicoide degli archetipi o dell'inconscio collettivo.
L'"infrapsichismo" di Costa de Beauregard contiene anche una "sovracoscienza", che corrisponde esattamente al concetto di "sapere assoluto" di Jung.
L'"infrapsichismo" cosmico è un mondo antifisico retto da leggi finali invece che causali e coesistente con la materia.
Si cristallizza nella singola psiche di uomini e animali e il sapere che contiene si estende con velocità superiore a quella della luce e "sincronizza" le singole essenze, poiché ogni psiche deriva dalla stessa "rete di telecomunicazione".
Tutto il mondo materiale è però come una gigantesca macchina cibernetica, che serve al divenire cosciente dell'individuo.
Costa de Beauregard riconosce apertamente qualcosa di psichico nei "parametri nascosti".
Tratto da "Psiche e materia" di Marie Louise von Franz

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